Destinazione Stelle (titolo originale “The Stars my destination o “Tiger! Tiger!”) è un romanzo di Alfred Bester scritto nel 1956.
(Attenzione, contiene spoiler)
Ventiquattresimo secolo. L’uomo è divenuto padrone del sistema solare. Da lungo tempo è in corso una guerra tra i Pianeti Interni (Venere, Terra e Marte) e i Satelliti Esterni ( i satelliti di Giove, Saturno e Nettuno), guerra provocata dalla scoperta più importante di tutti i tempi, lo jaunto, ovvero la capacità degli esseri umani di teletrasportarsi con la sola forza del pensiero in qualsiasi luogo della Terra, a patto di essere a conoscenza delle coordinate. Lo Jaunto prende il nome da Charles Fort Jaunte, lo scienziato che per pura casualità scoprì questo potere.
Dopo un attacco da parte dei Satelliti Esterni, dell’astronave Nomade rimase solo lo scheletro; l’equipaggio era stato decimato e solo un uomo era rimasto in vita: Gulliver Foyle. Foyle era un giovane meccanico, lo “stereotipo dell’uomo comune” dotato di un “potenziale intellettuale bloccato dalla mancanza di ambizioni“, come si legge sui registri ufficiali della Marina dei Pianeti Interni.
Restò in trappola sulla Nomade per sei mesi esclusivamente in compagnia del suo istinto di sopravvivenza. Era convinto che la sua destinazione fosse ormai la morte, ma un giorno fu costretto a ricredersi: di fronte agli occhi increduli del rozzo meccanico apparve la Vorga, una nave amica, perchè, come la Nomade, anche questa era di proprietà del più potente clan della Terra: Il Clan Presteign.
Foyle lanciò più volte le segnalazioni di salvataggio, ma la Vorga gli voltò le spalle e lo abbandonò al suo triste destino. Da allora in poi l’istinto di sopravvivenza fu sostituito dal sentimento di vendetta che animò Foyle per una parte consistente della sua vita. Grazie alla spinta infusagli dall’accecante bisogno di vendicarsi, Foyle riuscì in qualche modo a salvarsi, e, dopo svariate peripezie, ritornò sulla Terra, la sua patria.
Sulla Terra, Foyle cercherà in modo maldestro di distruggere la Vorga, verrà braccato, imprigionato e, dopo essere fuggito, rincorso nuovamente da potenti uomini di affari e da un funzionario del contro-spionaggio.
Scoprirà che la Nomade trasportava un preziosissimo carico: lingotti di platino e PyrE, un esplosivo termonucleare molto potente che sarebbe stato decisivo nella guerra contro i Satelliti Esterni. Questo era il motivo principale per cui era ricercato, solo lui era a conoscenza della posizione di quello che era rimasto della nave e del suo carico. Foyle deciderà dunque di ritornare sulla Nomade e di impossessarsi del bottino, rimandando la sua vendetta.
Gully Foyle acquisì una nuova identità. Grazie alle ricchezze accumulate con la vendita dei lingotti di platino si trasformò in Geoffrey Fourmyle de Cerere, un nobile buffone di ceto altolocato divenuto famoso presso i circoli aristocratici terrestri per il suo circo itinerante, il Four Mile Circus (in italiano “Circo sette chilometri”).
L’obiettivo di Fourmyle era rimasto quello di un tempo: distruggere la Vorga e punire l’individuo che aveva dato l’ordine di lasciarlo marcire nello spazio. Dopo una lunga serie di ricerche, Fourmyle scoprì che a dare l’ordine di abbandonarlo sulla Nomade fu Olivia, la figlia di Presteign di cui si era precedentemente innamorato durante una festa. Il desiderio di vendicarsi scomparve e in lui nacque un improvviso bisogno di redenzione.
Tante erano state le brutalità commesse per raggiungere a qualsiasi costo il suo scopo. Intanto la sua copertura era saltata e si trovò solo ad affrontare l’intero sistema solare. Presteign e il Contro-spionaggio centrale esigevano i dieci chili di PyrE, l’uno per questioni di proprietà, l’altro per questioni politiche, i Satelliti Esterni lo cercavano, non solo per l’esplosivo, ma anche per il suo straordinario potere: Foyle era capace di jauntare nello spazio. Ci era riuscito senza essersene reso conto quando si trovava sulla Nomade. Uno jaunto di 900mila chilometri.
Foyle fu catturato, ma le rivelazioni dell’androide barista di casa Presteign andato in corto circuito lo aiutarono a riconsiderare il suo posto nell’universo. Con la capacità di jauntare nello spazio avrebbe potuto insegnare agli uomini come raggiungere le stelle e se loro avessero voluto seguirlo, li avrebbe guidati verso nuovi mondi da colonizzare.
La trama su scritta è estremamente sintetica; ho selezionato i punti che ho creduto fondamentali, ma ne mancano molti altrettanto importanti che ho tralasciato e non ho menzionato il resto dei personaggi per non essere prolisso.
Considerazioni
Ho potuto apprezzare il libro solo giungendo alle ultime pagine, dove il personaggio di Gulliver Foyle assume un significato diverso, quasi del tutto differente da quello che incarna in gran parte del romanzo. Foyle è un anti-eroe, un individualista egocentrico nicciano che non risparmia niente e nessuno pur di raggiungere il suo scopo.
Nonostante il suo desiderio di vendetta sia avvertito dal lettore come “giusto” o quantomeno come giustificato, il meccanico stupra, tradisce e tortura anche personaggi che lo aiuteranno nel compimento della sua missione. Nell’ultima parte del romanzo Foyle diviene un personaggio dannunziano, un vate dalle sembianze e dai poteri divini che guida l’umanità verso le stelle e il lontano spazio. Da semplice uomo comune Foyle diventa un Dio. Se all’inizio del romanzo era diretto verso la morte, alla fine è diretto verso le stelle.
Della società ai tempi di Foyle si sa davvero poco: la scoperta dello jaunto ha sicuramente trasformato la Terra in un vero e proprio villaggio globale, i jauntatori più esperti possono coprire distanze lunghissime, andando da Tokyo a Helsinki in pochi secondi.
Il romanzo è stato definito precursore del genere cyberpunk (ricordo che è stato scritto nel 1956). Lo è davvero? Sì e no, secondo il mio parere.
Vediamo quali elementi cyberpunk sono presenti:
- Ruolo importante nel romanzo ricoprono le grandi famiglie, chiamate anche clan. Ognuna possiede un proprio stemma e un proprio corpo di sicurezza. Dietro ogni famiglia si nasconde un impero industriale. Queste ricordano le famose corporazioni (Zaibatsu) tipiche della cultura cyberpunk. Alcuni esempi sono il clan Presteign, famoso soprattutto per la sua flotta di astronavi, ma anche la Bacteria Inc.
- Quando Foyle crea una nuova identità diventando Fourmyle de Cerere egli apporta anche “qualche” modifica al suo corpo. Una parte del romanzo recita: “L’operazione era costata duecentomila crediti di bustarella al primo chirurgo della Brigata Commando marziano e lo aveva trasformato in una straordinaria macchina da combattimento. Ogni plesso nervoso era stato elettrificato, microscopici transistor e trasformatori erano stati sepolti in ossa e muscoli; alla base della sua spina dorsale c’era una minuscola spina di platino. Foyle vi collegò un alimentatore grosso come un pisello e lo accese. Il suo corpo diede il via ad una vibrazione elettronica interna che pareva quasi meccanica. “Più macchina che uomo” pensò.”
Oltre a reppresentare il lato cyberpunk più puro del romanzo, si avverte anche la componente transumanista. Dopo l’operazione Foyle è capace di fare scatti di velocità impressionanti che lo rendono quasi invisibile a chi lo osserva. Può attivare i vari poteri premendo con la lingua un pulsante situato sui denti, dove è presente un vero e proprio “pannello dei comandi”. - Altro elemento, sicuramente meno importante, è l’uso di potenti droghe, oggetti comuni nel cyberpunk. Uno degli uomini ricercati da Foyle utilizza Analogo, una droga che permette a chi la assume di trasformarsi nell’animale che si desidera.
In definitiva, sebbene siano presenti alcuni elementi cyberpunk, questi non assumono grande importanza nella storia. Non è un romanzo cyberpunk, ma può essere considerato uno dei libri da cui il movimento ha tratto parte della sua essenza; a suffragare questa ipotesi vi è il fatto che William Gibson lo considera il miglior libro del genere fantascientifico, ed è molto probabile che abbia tratto ispirazione da Destinazione Stelle per la stesura dei suoi romanzi.