Analisi degli aspetti socio-economici e tecnologici
È facile ritrovare elementi tipici della corrente culturale Cyberpunk nella società contemporanea, nelle città prima di tutto, da Shangai a Pechino, da Tokyo ad Hong Kong, queste rivelano un lato che soprattutto gli amanti di questo sotto-genere possono scorgere: strade caotiche, grattacieli svettanti nell’aria inquinata e interi quartieri costruiti per dare alloggio ai dipendenti delle grandi Zaibatsu; il Cyberpunk in parte è già qui. Non siamo arrivati al punto tale da poter acquistare innesti artificiali al mercato nero di Detroit o trasferire la propria mente all’interno di un computer come Dixie Flatline, o meglio, non ancora.
Le prerogative per un mondo distopico ci sono tutte, la NASA si dimostra della stessa opinione giudicando Blade Runner il film di fantascienza che dipinge meglio tra tutti l’immagine di un prossimo futuro[1]. Le grandi multinazionali, tra gli attori principali di molte produzioni letterarie, cinematografiche o videoludiche Cyberpunk (Come ad esempio le Sarif Industries e la Tai Yong Medical del videogioco Deus Ex: Human revolution e la Pharmakom in Johnny Mnemonic) sembrano essere le eredi delle nostre “Zaibatsu” contemporanee come la Foxconn, la Sony o i big dell’industria farmaceutica. Cosa ci separa da una società stile Cyberpunk? Gli aspetti che si mostrano mutati sono quello socio-economico e quello tecnologico. L’uno decadente e degenerato, l’altro arrivato ad uno sviluppo impetuoso.
“Low life… Da un punto di vista socio-economico il mondo cyberpunk si presenta disastrato e privo di valori etici e morali; le multinazionali, le organizzazioni criminali e le corporazioni governative la fanno da padroni, il resto della società è formata da mercenari, mendicanti e dagli stessi dipendenti delle Zaibatsu . Questa impostazione parrebbe essere frutto di una grave degenerazione del sistema economico in cui attualmente viviamo (il Capitalismo), la disparità tra ricchi e poveri sembra essere giunta al punto di saturazione, non c’è più una libera concorrenza a causa della formazione di sistemi oligopolistici o addirittura monopolistici, le quali industrie protagoniste sono spesso protette dalle temibili malviventi. La crisi odierna che il mondo occidentale sta scontando potrebbe essere indice di un futuro non molto diverso da quello descritto da William Gibson in Neuromante dominato dalle èlite finanziare a cui si contrappongono hacker black hat pronti a tutto pur di accedere alle banche-dati scrupolosamente protette da virus informatici
.…high technology” Aspetto centrale della corrente Cyberpunk è la tecnologia. Secondo le teorie della Singolarità tecnologica le tecnologie crescono in modo esponenziale e non in modo lineare ed esse raggiungeranno ben presto livelli che gli esseri umani non sono ancora in grado di prevedere. La teoria non è esente da critiche, tuttavia uno studio recente sembra avvalorarla: la legge di Moore, secondo la quale le prestazioni dei porcessori raddoppierebbero ogni 18 mesi, sembra essere valida anche per tutte le altre tecnologie che non hanno più bisogno di incentivi economici e che quindi sono già ad uno stadio abbastanza avanzato del loro sviluppo [2].
Oltre ai dati fornitici dalle riviste scientifiche, il progressivo avanzare del livello tecnologico è sotto i nostri occhi: Internet è ormai diffuso in tutto il mondo e fa parte della vita del cittadino medio occidentale, aumentano le vendite di smartphone, tablet inoltre vi sono dispositivi tecnologici come i Google glass, una rivoluzione nel settore, che ci permetteranno di essere sempre connessi alla Rete e di condividere quel che vorremo quando vorremo; dietro tutto ciò vi è una ricerca in continuo sviluppo e in cerca di finanziamenti. Da poco la Commissione Europea ha scelto di finanziare lo Human Brain Project (HBP) che permetterà, oltre ad aprire una nuova strada per la cura di malattie neurodegenerative, di creare supercomputer intelligenti [3].
A questo si aggiungono le tantissime innovazioni nel campo del trapianto di arti e organi artificiali come la nuova retina artificiale sviluppata qui in Italia [4] e la prima mano bionica sensibile al tatto che verrà trapiantata alla fine del 2013 [5]. Va notato che nelle produzioni Cyberpunk i prodotti della tecnologia sono diffusi anche tra i più poveri e tra i reietti della società, simbolo dell’enorme sviluppo tecnologico che è diventato parte della vita quotidiana di chiunque.
Insomma, il mondo sembra indirizzato verso un futuro distopico, soprattutto la tecnologia avanza a grandi passi e sempre più velocemente. Dobbiamo sperare, o almeno lo spero io, che il sistema economico si adegui alle esigenze della popolazione mondiale e sfrutti le tecnologie al meglio per avere un futuro più roseo. Il Cyberpunk è affascinante come corrente culturale, ma preferirei vivere in un mondo diverso, più giusto.
scritto da: Bruno Formicola
FONTI:[1] Wired.co.uk
[2] LeScienze.it
[3] Bitmat.it
[4] Repubblica.it/Genova
[5] ItaliaSalute.it