Le metropoli sono i veri palcoscenici di questa cultura che eccede e sovrasta ogni elemento personale. […] Da una parte la vita viene resa estremamente facile, poiché le si offrono da ogni parte stimoli, interessi, modi di riempire il tempo e la coscienza […] Dall’altra, però, la vita è costituita sempre più di questi contenuti e rappresentazioni impersonali; […] così l’elemento più personale, per salvarsi, deve dar prova di una singolarità e una particolarità estreme; deve esagerare per farsi sentire, anche da se stesso.
[George Simmel, “La metropoli e la vita dello spirito”, 1903]

High Rise, ovvero Il condominio di Ballard. Rigurgiti dell’inconscio nel grattacielo residenziale
Share: Facebook Twitter Pinterest Una recensione, condita di riferimenti inevitabili a diversi sociologi, del romanzo di