Los Angeles e’ una bolgia infernale di segni negativi, un’enciclopedia della decadenza urbana. […] Nessuna citta’ del mondo occidentale ha vissuto il dramma demografico di Los Angeles.
La popolazione della zona metropolitana e’ salita a quindici milioni di persone, seconda soltanto a quella di New York (ma con un tasso di crescita triplo). Negli ultimi dieci anni sono arrivati tre milioni di persone, l’equivalente di una metropoli come Roma e dintorni.
Le tensioni causate da tanto caotico sviluppo sono visibili nel contrasto fra i vari “quartieri”: zone ridenti come Santa Monica, zone ricchissime come Beverly Hills e Malibu, zone povere come Hollywood, zone di hippie e punk come Venice e Melrose, ghetti come Watts e South Central […].
Nel frattempo Los Angeles continua ad espandersi dentro il deserto, trasformando ogni giorno acri e acri di terra arida in condomini e zone residenziali. Le scuole sono strapiene, le freeway sono intasate, persino le carceri non sono sufficienti.
(Piero Scaruffi, “L’inferno urbano di Los Angeles“, 1997, tratto da “Il Terzo Secolo”)

Recensione del racconto “Saldi da urlo alla fine del mondo” di Linda De Santi
Share: Facebook Twitter Pinterest Questa è la terza parte della maxi-recensione che ho scritto per l’antologia